Parole calme sanguinano, parole che attaccano difendono…
Gioco a palla, in mano scoppia.
La prendo e mi fa male al petto.
Le tue parole giocano a palla e rimangono nel mio ventre…
Subisco il dolore ed io non lo sopporto…
Mi inseguono, mi fermo e si agitano…
Mi nascondo e mi trovano…
La palla, ora, con dentro le parole…
Buio, tradiscono, mi inghiottono… Voragine…
Confusione come l’inferno…
Dentro la testa…
Morta di parole che uccidono la mia volontà di essere me stessa.
Ucciso, quell’essere fragile del mio amore che qui giace solitario, incolmabile, ingombrante mistero.
Finito. Perso. Ho perso la mia capacità di amare.
Ferma. Fredda. Dentro di me la prigione. Promessa…
Non voglio le tue parole. Le mie parole cambiano il gioco.
Ho vinto la perdita per respirare il freddo e chiudo la porta della verità, niente aria.
Il niente di niente: Solo la mia nobile e anziana fragilità.
Ed arriva di nuovo il buio del sole.